Le motivazioni nascoste nella narrazione, costruire un universo fantastico

Come-quando-perchè raccontare storie?

Possono essere i bisogni che spingono lo scrittore a raccontare storie. Può voler celebrare le bellezze del territorio intorno a lui, può voler risanare dei torti subiti, può voler inseguire sogni di fama e di gloria. In ogni caso senza la conoscenza del materiale per edificare case non si va molto lontano.

Guardati intorno cosa vedi?

Diciamo che il NOIR appenninico è appena nato, quali sono le motivazioni che stanno alla base del nuovo genere letterario? Magari la zona dove vivono i personaggi seppure stupenda come paesaggi naturali non consente alla popolazione locale di sopravvivere a causa dello spopolamento, di una imprenditoria che non attecchisce, dei giovani che se ne vanno mentre le persone anziane sono sempre più anziane in un contesto dove i paesi colpiti dal terremoto diventano aggregati fantasma, con le tante case disabitate che portano ancora addosso i segni delle sciagure affrontate.

Lotta e resilienza, perchè sopravvivere per i personaggi è l’unica cosa che conta

Certo le disgrazie non vengono mai da sole, per cui oltre alle calamità disegnate sopra nella nostra finction potremmo inserire anche una politica che mette davanto al carro i buoi dell’ interesse di partito piuttosto di quelli della popolazione locale. In un clima così opprimente non c’è da stupirsi se poi lnostro detective privato si senta di fatto “già morto dentro”, visto che niente nel contesto esterno funziona e sopravvive solo il furbo, il prepotente, lo scaltro che sa come sfruttare le pecche del modello BCE a pozzanghere liquidie. Allora può succedere che i personaggi del noir appenninico sentano il bisogno di una giustizia che non c’è o che premia solo i maleintenzionati o chi per necessità è costretto a sconfinare nell’ illegalità

I drammi interiori dei personaggi

Poi diciamocelo, nel noir appenninico i personaggi si portano dietro traumi e conflitti irrisolti. Magari hanno alle spalle storie terribili in cui tutto quello che avevano costruito è andato distrutto o magari ancora finiscono per condividere situazioni nefaste che non hanno scelto. Non sempre nel noir appenninico i personaggi pagano direttamente le conseguenze delle loro azioni, spesso si ha come la sensazione della presenza di una forza ostile e terribile che potremmo anche chiamare karma o destino. O forse è solo la rassegnazione umana che a Nocera Ombrosa costringe i suoi abitanti a cessare ogni combattimento con le forze cosmiche dell’ universo che hanno già vinto in partenza le loro ostilità nei confronti del genere umano. Ma anche quando tutto rema contro, il nostro detective non ci sta. Fa finta di essere morto e aspetta il momento proprizio per rinascere anche se le circostanze lo hanno seppellito

Riscattare la vita dei protagonisti

Non è solo una questione di una mancata vocazione industriale del territorio o di come alimentare la filiera turistica per allargarla a nuovi scenari di benessere per la popolazione locale. Qui ci sono dei torti subiti e dei conflitti irrisolti a livello individuale su cui non si può fare finta di nulla. Per questo le trame sono dinamiche perchè si muovono verso la risoluzione del conflitto. Uomini con le tasche piene e uomini discriminati dal modello di sviluppo che crea favoritismi e mafie locali: la forbice si allarga e con le ingiustizie sociali che si perpetuano si amplifica anche il disagio degli abitanti locali che finiscono per alimentare una polveriera scoppiettante di comportamenti anti-sociali

Le contraddizioni del mondo moderno

Con un modello di sviluppo che inneggia con fervore ad alimentare gli interessi di parrocchia anziché lavorare per il bene delle comunità è molto facile dare del lavoro a un detective che si trova al cospetto del male da diseppellire. Per sopravvivere degnamente nella BCE bisogna ricorrere qualche volta all’ illegalità e nel degrado che si perpetua anche il ricorrere a soluzioni estreme può diventare una abitudine. Quali sono le motivazioni che muovono le traiettore dei personaggi nel noir appenninico?

Il Noir appenninico e la desertificazione dei sentimenti

Come alberi isolati in un bosco, le speranze di rinascita dei locali in un territorio depredato da tutte le sue risorse per perseguire profitti personali, si estinguono. La lapide sembra allestita, la piastra tombale viene spinta fino alla parola fine. E’ contro questo sentimento di soliudine e sconfitta totale che bisogna combattere, c’è ancora speranza, niente è perduto anche se tutto collassa.

Acque pulite e aria rigenerante, c’è ancora vita dopo la morte

Per rinascere il nostro detective parte con il valorizzare le bellezze presenti nel suo territorio. Le amministrazioni locali sono una merda ma almeno al detective gli sorridono i monti, come ad Haidi!