La Cadenza

Cadenza non vuol dire dare la precedenza.

Che belli tutti quei bei paragrafi allineati. Sembrano tutti i file per tre con il resto di uno, v isto che c’è un pò di spazio bianco che li separa. Attenzione alle prose ipnotiche che diventano noiose anche con l’impaginazione.

Scrivere per il lettore

Non vi è mai successo di leggere libri che poi avete abbandonato perchè erano interrotti e le descrizioni su questo o quello non andavano incontro alle aspettative? Bè almeno lasciamo rifiatare tutti intercalando un bel dialogo eppure dicono che nell’ arcobaleno della gravità di Pyncon non ci sia tutta questa botta di vita a supporto del lettore

Portare avanti la storia

La storia non va avanti? Allora lasciamo fare loro, i personaggi, che si arrangino hanno mezzi risorse opportunità per commettere buoni crimini. Il dialogo ha un vantagio, quello di spostare l’attenzione del narratore e seppellirlo nell’ ombra. In questo modo lo spettatore vive il momento senza condizionamenti esterni

Il dialogo crea la cadenza perfetta

Chi fa domande comanda recita un vecchio adagio del marketing. Le trame con il ritmo hanno i dialoghi serrati che incalzano il lettore e lo incollano sulla pagina. Basta che non ci sia ridondanza eh?!

Il dialogo che funziona

Il dialogo non deve girare a vuoto su se stesso, deve dare delle informazioni, serve a connotare una situazione serve a muovere la ruota cronologica degli eventi sull’ asfalto. Tutto ciò deve avvenire con misura e senza esagerare.