L’incipit mirabolante

Attività onirica paranormale
Continuava a colpire la superficie ma il ghiaccio anche bussando e calciando non cedeva: è l’incipit del più grande sisma thriller di tutti i tempi, Punto Zero. Anche se non è mai stato scritto e il genere è inedito, inziare la narrazione descrivendo un incubo ricorrente che ossessiona il protagonista della storia è un buon trucco per afferrare subito per i capelli il lettore.

Morto e sepolto
Gli prese la testa e senza esitazioni gliela ruotò prima in senso antiorario e poi nel senso opposto. Risultato il collo del suo obiettivo fu spezzato con un colpo netto che stava a significare anche la fine della sua missione. E’ l’inizio scoppiettante di “morto e sepolto a Bugliano Umbra”. Conviene subito partendo a 450 km orari? Oppure è meglio un incipit tipo il nome della Rosa: era una bella mattina di fine novembre?

Il terzo occhio
Due occhi non bastano allo scrittore. Meglio averne tre. Per essere lirici ma anche retorici. Per essere didascalici ma anche action movie.

L’effetto sorpresa
Il problema della drammaturgia sono nel centro partita, quel momento noto come corpo della storia o anche secondo atto. Ostacoli-impedimenti-conflitti-tensioni impediscono all’ eroe di portare a termine la missione. Le soluzioni che si mettono in atto per far vincere James Bond non inficiano il fatto che Bond di fatto ha già vinto e che il lettore è più interessato al come se ne tira fuori da quella valanga di calamità.

Fabula? Intreccio?
Fatti concatenati funzionali l’uno all’ altro. Ma l’intreccio non è la fabula ma funziona più come cronologia scomposta e meno lineare. Il montaggio è tutto quando si mette muscoli allo scheletro. Poi la fabula diventa intreccio ma i significati cambiano e subentrano le strategie.

Il nome
Non chiamare Indiana Jones uno che abita a Pioltello, rendiamo crtedibile la narrazione. Facciamo come il padre di Maigret che apre le pagine gialle a caso. La funzione di un identificativo è quello di dare una connotazione chiara e congruente allo spazio che occupa. I controlli di congruenza prevedono che ci sia una sorta di buon senso nella narrazione. Non posso chiamare Jason Bourne un pescatore di Carpe che vive al lago Trasimeno